I moscardini al salmoriglio, sono un piatto semplice e gustoso della tradizione siciliana. Hanno la stessa cottura del polpo bollito senz’acqua e poi sono serviti con questa salsa salda, il salmoriglio appunto. I moscardini Il moscardino il cui nome scientifico è eledone moschata, è un mollusco molto profumato. Il suo odore è simile a quello del muschio, da cui prende il nome. Simile al polpo, ma più piccolo, il moscardino tentacoli distesi compresi, non supera infatti i 40 cm di lunghezza. Ha una colorazione più scura ed è meno pregiato del polpo. Si pesca tutto l’anno, ma tra marzo e aprile è più facile reperirlo perché in quel periodo si spinge a […]
Il risotto zucca e birra, mi ha convinto già prima di assaggiarlo. D’altra parte la zucca con il suo bel colore arancio, mette un po’ di allegria anche in queste uggiosissime giornate autunnali, la birra, mi fa allegria in qualunque stagione! Si fa presto a dire “birra rossa“ In realtà il mondo della birra è talmente vasto che “birra” non significa nulla. Così come birra rossa come quella usata nella ricetta, non significa granché. Fino alla prima metà del 1800, tutte le birre presenti sul mercato erano tutte rosse, o meglio erano tutte di colore scuro e intenso. Questo colore era dovuto all’eccessiva essiccazione del malto che bruciacchiava durante la produzione
Il Panforte di Siena per rivivere i miei ricordi di bambina, dei Natali della mia infanzia con uno dei dolci iconici senesi. L’ortodossia senese Quando ero bambina a casa mia non si mangiavano mai il pandoro ed il panettone a Natale. Mai. Perché la nostra tradizione natalizia è rappresentata nei dolci, dal Panforte e dai Ricciarelli di Siena. Io ero disperata perché detesto da sempre i canditi e la pasta di mandorle. L’unico dolce di Natale che mangiavo era il Pandoro (non mi piaceva neanche l’uvetta), ma mio nonno voleva l’ortodossia della tradizione senese. Crescendo mio nonno si è ammorbidito ed io pure. Continuo a non mangiare i ricciarelli, ma ho cominciato
Il pupazzo di neve al sesamo – segnaposto natalizio è un ritorno ai giochi fatti con il cibo. Ultimamente ero stata seria. Avevo fatto la signora seria e posata che cucina, lasciando gli episodi ludici alla fase Halloween. Troppo seria! Altrimenti chi passa di qui si domanderà che fine ha fatto quella matta che fa i balocchi con la roba da mangiare. Invece eccomi qui! Un simpatico e buonissimo (quelli fatti per prova i miei figli li hanno spazzolati tutti!) pupazzetto di neve per i vostri pranzi o cene di Natale. Segnaposto o finger food Se non ci mettete il cartellino con il nome è un finger food carinissimo, altrimenti
La faraona ripiena di prugne e speck con salsa alla birra, potrebbe essere uno dei piatti di questo Natale. Molto molto buona e adatta all’occasione, perché si può preparare il giorno prima e a Natale, un’ora di cottura in forno, ed è fatta! Mi è venuta in mente alcuni giorni fa e l’ho provata. Anche perché devo essere pronta a rispondere alle domande. Infatti, giorni fa, dall’ortolano, una ragazza chiedeva come fare una salsina alla zucca un po’ diversa dal solito. Mentre le consigliavo questa, ho aggiunto: E’ buonissima, l’anno scorso l’ho fatta per il pranzo di Natale con i ravioli di pecorino. Al che, una signora mi fa: E quest’anno
I biscotti di vetro sono una di quelle cose che faccio solo a Natale, quindi sono un po’ di anticipo. Ma l’altro giorno li ho visti da Monica Pennacchietti del blog L’Emporio 21 e non ho resistito, sono corsa a farli. Sono biscotti molto dolci, perché hanno praticamente una caramella in mezzo! Ma sono così carini che almeno una o due volte l’anno li dovrò fare! Non so se è la mia formazione da architetto, ma per me l’estetica conta molto e il cibo non fa eccezione. Non sono deliziosi? Sono anche molto carini per decorare l’albero di Natale e per fare piccoli regali natalizi. Per i vegani e gli intolleranti