Quando ero bambina, se capitava di andare a Siena, mia madre raccomandava di passare da Nannini a prendere una pinolata senese. Nannini (proprio lui il babbo della ormai famosa Gianna) era al tempo un famosissimo pasticcere senese che annoverava tra le specialità della tradizione: la pinolata senese. Si tratta di una crostata con la frolla montata e i pinoli, accuratamente riempita di crema pasticcera ed uvetta. Era un dolce meraviglioso che finiva in un baleno. Poi io sono cresciuta, il Nannini è invecchiato, i figli hanno fatto altro nella vita e le sue pasticcerie affidate a persone diverse dalla famiglia. Adesso uno dei dolci mitici della mia infanzia, non è […]
Il peposo dell’Impruneta o peposo alla fornacina è un piatto antico della cultura gastronomica fiorentina. Uno stufato di carne di manzo o vitellone, cotta nel vino Chianti e arricchita con grani di pepe. Questo stufato era conosciuto nella Firenze del Rinascimento e si narra che molto del suo successo si debba alla cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore. Filippo Brunelleschi e la Cupola Dal 1420 al 1434, Filippo Brunelleschi, architetto, lavorò alla realizzazione della Cupola del Duomo di Firenze. Oltre alla progettazione, il Brunelleschi, si occupò del cantiere e della gestione del personale. Centinaia di operai che dovevano essere quotidianamente rifocillati, senza che si perdesse troppo tempo. In
I tortelli maremmani, sono uno dei piatti toscani che amo di più. Nella loro semplicità un piatto straordinario, per me pieno di ricordi d’infanzia. La Maremma ha avuto nella mia vita toscana una importanza fondamentale: per più di vent’anni ci ho passato tutte le mie estati. Andavo al mare a Castiglione della Pescaia, che quando ero bambina io, non era un posto chic, era la Maremma vera, natura selvaggia ed incontaminata, gente semplice e genuina. Adesso, quando ci torno, mi manca un po’ il lato selvatico di questa terra. I sapori della Maremma sono legati per me, in modo indissolubile al mare ed al pesce, ma anche al cibo dell’entroterra, dove
Sono golosissime palline di pasta fritta: a Firenze “coccoli o sommommoli”, in Chianti “donzelle o zonzelle” e a Prato,”ficattole”, in Lunigiana “sgabei”. L’origine del nome “Sommommolo” in Vernacolo fiorentino, significa “cazzotto”, cioè un pugno sferrato e una pallina di pasta lievitata, può somigliare ad un pugno chiuso. Ma a Firenze i sommommoli sono anche le frittelle di riso, dolci fritti tipici di Carnevale e della festa di San Giuseppe. “Coccolo” invece viene dalla loro somiglianza con le “coccole” di cipresso, ma indubbiamente queste palline sono anche coccole per il palato. A Prato sono “ficattole” perché anticamente nell’impasto c’erano i fichi, mentre non ho trovato nessuna notizia del perché qui in
I ravioli di zucca e scarola con crema di Parmigiano, sono un piatto di pasta fresca fantastico. Un ripieno caratteristico dell’inverno racchiuso in una sfoglia di pasta fresca. La pasta all’uovo La pasta all’uovo, una delle meraviglie della cucina italiana, nelle varie declinazioni regionali: tortellini, cappelletti, ravioli, fettuccine, tagliatelle. La maestria del passaggio mattarello sulla sfoglia, il fruscio della semola, queste immagini e questi suoni, mi riportano indietro nel tempo. Ci passavo le ore da bambina a giocare con un pezzettino di impasto, con il mio micro mattarello, mentre loro, le mie nonne, stendevano queste sfoglie grandi come lenzuola. Ho ricordi incancellabili di queste donnine piccine, con braccia capaci di
L’arista farcita con le mele e le cipolle, è un piatto che faccio da anni in particolare in autunno con le piccole mele selvatiche che ancora trovo da alcuni contadini. Per questo piatto le adoro perché sono dure ed acide e contrastano splendidamente con la dolcezza della cipolla. Adesso in inverno, le mele selvatiche non ci sono più e ripiego su una mela di origine australiana, la Granny Smith, verde, acidula, somiglia al sapore di quelle autunnali. Adesso la Granny la producono in provincia di Forlì, quindi non attraversa neppure mezzo mondo e regala a questo piatto la piccola acidità che serve. Per le cipolle, consiglio la cipolla di Certaldo,