I Ricciarelli ancora oggi sono lavorati interamente a mano e formati uno ad uno, con cura e sapienza artigiana. Giolisca e Fabio del Forno di Ravacciano, che ci hanno guidato alla scoperta del mondo dei ricciarelli, li hanno fatti davanti a noi con indiscutibile maestria e poi ce li hanno fatti assaggiare appena fatti, un’incredibile esperienza del gusto!
Allora vediamo come si fanno i Ricciarelli. Per prima cosa si produce la farina di mandorle e si fa “maturare” cioè si lascia riposare, per far sprigionare alle mandorle, profumi, sapori e dare la giusta consistenza all’impasto. La “maturazione” è il primo grande segreto della produzione dei Ricciarelli. Quando la farina è pronta si mescola nell’impastatrice (viste le quantità, a mano sarebbe un problema, ma è l’unica operazione che non è più manuale) con albumi, zucchero e pasta di arancia (cioè arancia candita triturata finissima fino a ridurla in pasta) e si mescola a lungo. L’impasto è pronto per formare i Ricciarelli. Fabio ci ha fatto vedere come si lavora, sul piano spolverato di zucchero a velo, formando dei cilindri di circa 4 cm di diametro, tagliandone dei pezzi e da questi con abili gesti ecco nascere il famoso biscotto di Siena. Si stendono sulle teglie coperte di carta forno, si infornano e in pochi minuti i Ricciarelli sono pronti.
Naturalmente dei Ricciarelli, come di ogni ricetta tradizionale ne esistono milioni di versioni. A Siena ad esempio in alcuni laboratori artigianali, come la pasticceria Il Nocino si producono i Ricciarelli crudi, rivestiti di cioccolato fondente: un’altra prelibatezza cittadina, tutta da provare!
Per il Flash mob, con i Ricciarelli donati dal Forno di Ravacciano, ognuno dei partecipanti al blog tour oggi realizzerà una ricetta, facendo diventare il prodotto un “ingrediente”.
Ho pensato che per esaltare i Ricciarelli, compito davvero arduo, visto quanto sono buoni da soli, servisse qualcosa di leggermente acidulo e qualcosa di lievemente amaro e un piccolo tocco di sapidità, per avere in bocca un’armonia di sapori.
Per la cheese cake
Preparazione
Sbattere con il frullatore la robiola con 50 g di zucchero a velo ed i semini della bacca di vaniglia fino ad ottenere un composto morbido e liscio. Nel frattempo reidratare la colla di pesce in acqua fredda per circa 10 minuti. Scaldare 50 ml di panna e sciogliervi dentro la colla di pesce strizzata. Mescolare finché non diventa freddo ed unirlo alla crema di robiola. Montare 150 ml di panna insieme ai restanti 70 g di zucchero a velo. Unire la panna montata alla crema di robiola, delicatamente per
Stenderle le mandorle leggermente inumidite (così il sale può attaccarsi) su una teglia coperta di carta forno ed infornarle in forno preriscaldato a 180° per circa 10 minuti. Non devono colorare, solo tostarsi leggermente e assorbire un tocco di sale.
Annalena de Bortoli – Pasta ai Ricciarelli, miele di castagno e bottarga
Katia Zanghì – Caponata di Natale ai Ricciarelli
Gianni Senaldi – Ricciarell i, verdure e gamberi fritti
Francesca Geloso – Madeleines al Vinsanto e Ricciarelli
Chiara Picoco – Crostata frangipane con marmellata di susine selvatiche
Manuela Valentini – Crostata di ricotta e ricciarelli
Fabio Campetti – Tiramisù
Cinzia Martellini Cortella – Princess Pavlova
Francesca Acquolina – Panna cotta dorata
Giuliana Fabris – Bavarese di ricciarelli e salsa all’arancia
Ilaria Talimani – Gelato al cioccolato bianco e ricciarelli
Sabrina Fattorini – Crema cheese cake, Ricciarelli di Siena, pompelmo rosa e limoncello
Vittoria Traversa – Coppa natalizia di crema con ricciarelli e frutta secca speziata al rum
Anna Calabrese – Ricciarelli “tiramisù”
Bianca Berti – Semifreddo ai ricciarell i, panna e mandorle caramellate
adoro il tocco amaro del pompelmo e quello speziato del pepe di Sichuan: esaltano l'essenza del ricciarello
Il problema di questi bicchierini è sempre il solito … uno non basta! A volte neanche 2!
Mi intriga parecchio l'idea della nota fresca e amara data dal pompelmo.
Ammetti che hai scelto una gelatina che lavi via la sensazione di dolcezza per mangiare più porzioni senza sensi di colpa…
Davvero interessante, brava e le foto… un quadro d'autore.
E poi, mi intrigano parecchio anche i ricciarelli a crudo del Forno Nocino, sarebbero davvero da provare.
Ma tu me le scopri tutte le mie strategie!!! Quando vieni a Siena ti faccio assaggiare anche i ricciarelli crudi, se fai la brava!
Io sono un angelo. Pepara la visita da Nocino
ok! Sarà fatto!
Tu sei micidiale….te guarda se ti posso lasciare sola un attimo! Mi sdraio davanti a questa cheese cake, la vorrei adesso. E quella gelatina dovresti brevettarla…troppo buona!
Questo viaggio nei sapori di Siena ha fatto dei danni che non puoi capire (qualcuno è in rehab per riprendersi dalla dipendenza da Ricciarello).
Ti abbraccio splendore!
Sei una pazza meravigliosa! E non sai quanto sono felice del bellissimo lavoro che questi flash mob hanno prodotto. Certo la dipendenza da Ricciarello va curata, sentiamo il Forno di Ravacciano se può occuparsi della terapia intensiva? Ti lovvo a bestia!
Il ricciarello a crudo deve essere mio!! Dimmi come e quando!! Nel frattempo quella marmellatina di pompelmo rosa sarà il mio prossimo peccato di gola, oltre a tutto il resto. Il ricciarello del Forno di Ravacciano andrebbe inserito nella lista come patrimonio dell'umanità!
Leila pensa quello che ti sei persa!!!