Questo sarà per me, un MTC diverso: non solo la sfida culinaria, ma anche la storia di un legame molto stretto con la scrittrice che meglio ha raccontato il secolo scorso, attraverso i tre luoghi fondamentali della sua vita e della mia.
In quell’anno esce “Un uomo” e mentre io mi lascio trascinare nell’Atene di Panagulis, nella realtà della mia vita di sedicenne, entra il mio primo Amore (la A maiuscola non è a caso), che oltre ad essere bello come il sole e di un fascino fuori dall’ordinario, era anche di madre greca, attivista politica ed amica di Alekos. Sulle prime pensai che quello che questo ragazzo mi raccontava fossero storie per farsi bello ai miei occhi, ma poi ci siamo innamorati ed ho conosciuto la sua famiglia, la madre e le sue storie. Ed il mio amore si è tramutato in venerazione. Ero affascinata da questo mondo fatto di gente appassionata ed impetuosa, di uomini e donne coraggiosi, pronti a dare la propria vita per un ideale.
Da allora il mio legame con la Fallaci si è fatto più intimo, più intenso. Ho provato un grandissimo senso di condivisione: due donne (io mi ritenevo tale a quell’età), stessa provenienza, stesso amore per la nostra Firenze (che critichiamo puntualmente, ma voi forestieri, non vi azzardate!) che si innamorano perdutamente di uno straniero, un greco per l’esattezza ed entrambe vengono tradite. Saprete tutti come brucia essere traditi dal primo Amore! Ma la condivisione del dramma con questa grandissima donna, per certi versi mi aiutava a superarlo.
Sicuramente queste tre città sono state fondamentali per entrambe:
1) Firenze ed il Chianti, perché ci siamo nate
2) Atene che ha visto il grande amore della nostra vita
3) New York da entrambe eletta come seconda patria.
Potevo non trasferire tutto ciò nel tema inventatoci appositamente dalla nostra Mai Esteve del blog “Il colore della curcuma”: le TAPAS! Quelle fantastiche mezze porzioni, assaggi, finger food che si consumano in Spagna, seduti nei bar ad ogni ora del giorno e della notte, che nascono per accompagnare il vino, ma ormai sono diventate un modalità tipica della convivialità ispanica. Quindi dire tapas ormai vuol dire tutto ed il suo contrario e la nostra Mai, ha tenuto a specificare che la questione sarebbe stata generica, ma molto precisa: ben tre di diverse tipologie.
Quindi una tapa vera e propria, cioè una mezza porzione di un piatto da mangiare con le posate, un montadito, cioè una tapa ma sul pane, ed un pincho, cioè una tapa con lo stecchino. Ma non basta, tutto ciò deve avere un tema che faccia da legante, altrimenti era troppo facile!
Il mio tema è Oriana Fallaci, nella strettissima relazione che mi sento con lei, rappresentata in 3 piatti che identificano 3 città fondamentali nella vita di entrambe. La scelta come tutto in questo post è avvenuta con il cuore ed è molto personale ed anche un pochino sofferta.
Ingredienti per 4 persone (se tapa, altrimenti raddoppiare le dosi)
- 400 g di fegatini di pollo
- 4 creste di gallo (se disponibili)
- 8 fagioli (testicoli di gallo – se disponibili)
- olio extra vergine di oliva
- alcune foglie di salvia
- 1 o 2 tuorli
- il succo di 1/2 limone
- sale
- pepe appena macinato
- 1/2 tazza di brodo vegetale
Preparazione:
Ingredienti per un pincho:
- 75 g di polpa di agnello
- 15 olive nere Kalamata snocciolate
- Olio extra vergine di oliva
- il succo di 1/2 limone piccolo
- 1 cucchiaino di origano secco
- 1 foglia di alloro
- 1 rametto di rosmarino
- 2 bacche di ginepro
- 2 chiodi di garofano
- 1 pizzico di sale
- pepe macinato al momento
- 100 g di yogurt graco
- 1 pezzo di cetriolo biologico da 5/6 cm
- 1/2 spicchio di aglio
- 1 cucchiaio di succo di limone
- 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- un pizzico di sale
- pepe appena macinato
Preparazione:
per la salsa tzatziki
Lavare accuratamente il cetriolo, tagliarne una fettina per la guarnizione, grattugiare il resto (buccia compresa) e mettere la polpa a scolare in un colino a maglie fitte per circa un’ora. Una volta scolato, pressarlo con il cucchiaio sul colino, per togliere gli ultimi residui di acqua di vegetazione. Schiacciare l’aglio con l’apposito attrezzo ed unirlo al cetriolo e allo yogurt greco, condire con olio, sale e limone, amalgamare bene e conservare in frigo fino al momento di servire in ciotoline monoporzione, guarnito con una fetta di cetriolo.
Souvlaki e Tzatziki, li ho accompagnati da una manciata di olive Kalamata che sulle tavole degli ateniesi, non mancano mai.
Ricetta, trucchi e buona riuscita, vengono direttamente dall’MTC n°33: a suo tempo non partecipai a quella sfida e adesso mi sono messa alla prova anche su questo tema.
Le uova alla Benedict, (per conoscere tutti i dettagli storici leggete il post di Roberta Cornali) con composte da 4 elementi: 1) English muffin, 2) uovo in camicia 3) bacon 4) salsa olandese.
Io l’ho fatto come piace a me, non con il bacon, ma italianizzato con un prosciutto artigianale cotto a legna che già da solo è una poesia.
Ingredienti per una decina di English muffin:
- 450 g di farina forte (io W330)
- 225 ml di latte fresco
- 55 ml di acqua
- 7 g di lievito di birra secco
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di burro
Preparazione
Unire in un pentolino latte ed acqua e far intiepidire leggermente. Versare lievito e zucchero nel liquido e farli sciogliere, mescolando con la frusta. Lasciare 10 minuti circa a riposare finché non si formano delle piccole bolle di schiuma sulla superficie.Setacciare la farina, fare la fontana ed inserire il liquido all’interno. Mescolare con la forchetta e poi a mano finché non si sarà formato un impasto morbido che andrà impastato per almeno 10 minuti. Alla fine dovrà risultare liscio e vellutato. Ungere con il burro una ciotola, rotolarci il panetto ottenuto e lasciar lievitare per almeno un’ora in un luogo tiepido finché sarà raddoppiato di volume. Effettuata la lievitazione, rovesciare l’impasto sul piano di lavoro infarinato leggermente e appiattirlo con le mani fino allo spessore di 1,5 cm, facendo uscire tutta l’aria. Con un coppa pasta di 7,5 cm di diametro, ritagliare i muffin e lasciarli a riposare per circa 20 minuti su una placca da forno leggermente infarinata, coperti da un telo. I ritagli possono essere impastati di nuovo per creare altri muffin. Trascorso il tempo di riposo, scaldare a fuoco medio una padella antiaderente a fondo spesso o in ghisa, disporci 4 muffin alla volta e farli cuocere 4 o 5 minuti per lato. Nel caso non siano ancora cotti passarli 3 o 4 minuti in forno a 180°.
Ingredienti per la salsa olandese per 4 persone:
- 4 tuorli
- il succo e la scorza grattugiata
- un pizzico di sale
- 120 g di burro fuso (meglio burro chiarificato)
Preparazione
Ingredienti per le uova in camicia (poached eggs) per 4 persone:
- 4 uova freschissime
- 1 cucchiaio di aceto
Preparazione
Ingredienti dell’Eggs Benedict per 4 persone:
- 4 English muffin
- 4 fette di prosciutto cotto tagliato spesso o fette di bacon
- 4 uova in camicia
- salsa olandese (la dose riportata sopra)
Composizione dell’ Eggs Benedict
Dividere ogni muffin a metà e scaldare le 2 parti in una padella antiaderente, finché non si saranno leggermente tostati. Ritagliare con un coppa pasta 4 cerchi della misura dei muffin, dal prosciutto cotto tagliato spesso (almeno 3/4 mm). Scaldare leggermente il prosciutto nella padella antiaderente e sistemarlo sopra ad una metà di muffin tostato, coprire con l’uovo in camicia, nappare con la salsa olandese calda e servire con l’altra metà del muffin poggiata di lato
Ho notato mentre cucinavo questi piatti, che in ognuna di queste ricette è presente il succo di limone, come componente fondamentale, un’altra nota che rappresenta moltissimo sia Oriana che me stessa. Una punta di acidità nei nostri caratteri, che non sempre ci fa amare, ma dona al nostro essere donna una certa “freschezza”, soprattutto nella maturità.
Dopo tutte queste digressioni tra il cibo, le città, Oriana, la mia vita e la sua, la immagino che guarda da lassù e pensa: “Ma chi è questa scema?”
Con queste ricette partecipo all’MTC N°60
Oriana, una donna forte, che merita rispetto, anche se non si condividono le sue ultime esternazioni. Bellissimo il tuo omaggio!
Ma woow! Grazie di questa tua bella storia!…E delle tue ricette naturalmente! Farò benedict per il mio figlio innamorato di New York!? ciao ciao
Ma woow! Grazie di questa tua bella storia!…E delle tue ricette naturalmente! Farò benedict per il mio figlio innamorato di New York!? ciao ciao
Bellissima interpretazione e grande omaggio a una grande scrittrice
Grazie per le ricette quel pincho è molto stuzzicante e grazie per aver condiviso le tue emozioni
Ciao Manu
Grazie Mariella, la penso così anch'io!!
Grazie a te Elisa. E' molto bello quando scopri che i tuoi post arrivano!!! Tuo figlio ne sarà felice!!!
Anche io ho conosciuto la Fallaci con "lettera a un bambino mai nato"… bellissimo tema e buonissimi piatti… le eggs benedict prima o poi proverò a farle, di suvlaki mi cibo ogni estate (anche per me la Grecia rappresenta tanto) e il cibreo…. quello no, non riesco proprio a mangiarlo :))
Grazie Manu,è stato un piacere condividere questa storia con tutti voi.
Grazie Rondinella! Le eggs se cominci a farle non smetti più!!! Sono troppo buone!!! Il cibreo noi lo mangiamo fin da piccoli, ma capisco che non sia un piatto facile!!!
grandissimo post!
splendide tapas!
Anch'io ho conosciuto la Fallaci on "lettera a un bambino mai nato" e suggellato l'amore con "un uomo"…. splendido omaggio il tuo!
ciao
elisa
Dopo questo post, ho capito quante donne hanno legami indissolubili con questa grande donna, non facile, ma indimenticabile!! Grazie Elisa!!!
Cara Sabrina, quando ho letto che a Faenza se un ce l'hanno fanno senza mi hai fatto ridere! In effetti è un principio che condivido pienamente perché in cucina deve sempre prevalere la fantasia e l'arte di arrangiarsi. Hai fatto delle ottime tapas; in particolare il cibreo mi incuriosisce molto! Un caro abbraccio
Ciao Andrea, nel caso di mia nonna, l'arte di arrangiarsi ha voluto dire per tanto tempo, inventarsi il modo di sfamare la famiglia, figuriamoci se si faceva fermare dalla quisquilia della mancanza di qualche ingrediente!!!Provalo il cibreo, è un gran piatto!!!Un abbraccio anche a te!!!
un post stupendo, ho seguito il tuo filo d'Oriana 😉 con partecipazione e mi sono commossa. Un'interpretazione notevole di piatti molto interessanti e molto significativi ed evocativi delle città dove hai vissuto le esperienze citate. Brava!!
Bellissima la tua definizione "filo d'Oriana": è arrivato il messaggio che volevo far passare!!! Grazie Cristina!!!
Ciao Sabrina, mi è molto piaciuto il tuo post e mi ci sono molto identificata. Come te, la mia formazione di ragazzina è avvenuta proprio con lei, nella stessa sequenza dei libri che hai citato e che tutt'ora mi porto dentro. Di questa donna che non posso non amare per la grande forza, il coraggio e l'estrema coerenza, vorrei che tutte le giovani ragazze potessero scoprirne la grandezza.
Posso capire come tu ti sia sentita legata a lei per le coincidenze sentimentali della tua vita ed è bello vederle trasformate in cibo attraverso queste tapas iconiche.
Davvero tutto molto bello. Grazie per il tuo racconto.
Un caro saluto
Grazie Patty, spero proprio che qualche ragazzina passando da qui, sia stata stimolata da questo post a conoscere la Fallaci. Non sarebbe male per un blog di cucina riuscire a dare spunti letterari: anzi sarebbe un super risultato!
i complimenti sono reciproci, hai creato delle proposte una meglio dell'altra!
La tapas mi ispira da morire!!!
Bravissima
Mai con questo MTC, ci ha particolarmente stimolato: abbiamo tirato fuori dei piatti interessanti! Ma adesso il problema è suo, perchè scegliere sarà difficilissimo!!!
Buone le tue proposte e bello il filo conduttore che hai scelto, brava
Debora
Grazie Debora! Ho trovato particolarmente stimolante questo tema.
il mio filo d'Oriana 🙂 e' iniziato all'incirca alla tua stessa eta', con Penelope alla Guerra. Ricordo lo sconvolgimento "buono" dei giorni successivi, tanto che ero rimasta senza poter leggere altro per un po. E per una lettrice vorace qual ero in quegli anni, questo significava solo una cosa: che avevo trovato il libro che andava oltre le mie capacita' di assimilazione, di "sostegno", quasi. Questo e' il motivo per cui non ho mai letto "lettera a un bambino mai nato" e ho sempre dovuto far passare mesi, se non anni, fra un romanzo e l'altro dei suoi. E' una delle perdite con cui fatico a riconciliarmi, anche perche' se fosse viva non permetterebbe lo scempio che e' stato fatto ed e' fatto tuttora del suo pensiero politico, nell'ultima fase della sua vita, infinitamente piu profondo (e piu' puntuale, nella sua analisi) di quanto gli opinionisti da tastiera riescano a concepire.
Per cui, grazie, per questo post, ma non sai quanto. E grazie anche per aver condiviso con noi una parte della tua vita. E le solite ricette strepitose, che ormai sono una costante di cui non possiamo fare a meno.
Ho fatto talmente tanta strada con i libri di Oriana, che la sua morte ha rappresentato per me una perdita paurosa. Nello stesso tempo, la certezza che ciò che ha scritto resterà lì per sempre, mi fornisce un gran conforto. Nell'ottica della scrittura terapeutica, questo post è servito molto anche a me. Grazie per i tuoi complimenti sempre molto generosi.
Bellissime e molto ben spiegate queste tapas! Con un fil rouge emozionante e molto sentito, si vede proprio, da come lo scrivi, che i sentimenti sono forti. Io Oriana non la conosco tanto come scrittrice ancora meno come persona anche se da quel poco che ho vissuto qua in Italia prima che lei ci lasciasse, credo era a una donna speciale e con carattere da vendere. Ma non riesco a parlare di ciò che conosco e preferisco ascoltare, capire e imparare. Da te credo di averlo fatto, perché questa tappa che proponi tipica del Chianti, il cibreo, io non ne sapevo manche l'esistenza, e che lasciamelo dire ma qui in queste tue tapas non hai soltanto proposto la sfida delle uova alla Benedict, con il tuo montadito ma anche una grandissima ricetta da podium per la gara del quinto quarto! E anche il tuo pincho è meraviglioso, ricorda quasi una specie di collana o braccialetto con questo intercalare di olive e agnello, a mio vedere INSEPARABILE dallo Tzatziki!!! Lasciastare l'aglio, ci va e come, perché volendo l'aglio e l'amore assomigliano, un po' va bene ma tropo asfissia!
μια μεγάλη αγκαλιά
Grazie Mai, per questo tuo generosissimo commento!E grazie anche per questo MTC molto molto stimolante. Ho visto in giro post straordinari!
μια μεγάλη αγκαλιά για να σας πάρα πολύ!
Bellissimo il legame tra te e Oriana, grande donna e scrittrice, e stupendo il modo in cui sei riuscita a farlo rivivere nelle tue tapas. Tutte ricette strepitose, ma il muffin con l'eggs benedict è assolutamente fantastico!
Ciao Susanna, grazie per i tuoi complimenti! Il fatto che qualcuno abbia apprezzato il mio montadito mi gratifica particolarmente: non sai quante uova in camicia ho cucinato prima di farne uno davvero fatto bene!!!